Grande successo per il convegno organizzato a Sassari da SAPER (Sardi per le rinnovabili) e FIMSER
(Federazione italiana mediatori sociali energie rinnovabili), dedicato al tema cruciale del futuro
energetico della Sardegna.
La conferenza ha riunito esperti, istituzioni e associazioni per rispondere alla domanda chiave: può la
Sardegna diventare un’isola completamente rinnovabile? (Sardi per le rinnovabili) e FIMSER
(Federazione italiana mediatori sociali energie rinnovabili), dedicato al tema cruciale del futuro energetico della Sardegna. La conferenza ha riunito esperti, istituzioni e associazioni per rispondere alla domanda chiave: può la Sardegna diventare un’isola completamente rinnovabile? A introdurre i lavori è stato Maurizio Pitzolu, che per SAPER ha moderato l’incontro. Pitzolu ha sottolineato come la Sardegna si trovi oggi davanti a un bivio: continuare a bruciare combustibili fossili, alimentando la dipendenza da fonti estere inquinanti e instabili, oppure scegliere una via di sviluppo basata sulle fonti rinnovabili locali, abbondanti e a costo zero.
Maurizio Delfanti del Politecnico di Milano e Arturo Lorenzoni dell’Università di Padova hanno presentato i risultati di uno studio realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari, che analizza le diverse traiettorie energetiche possibili per la Sardegna. Lo studio dimostra concretamente come l’isola possa diventare un modello di sostenibilità, puntando su fonti rinnovabili come il solare e l’eolico, e riservando l’uso del gas unicamente ai settori difficilmente elettrificabili (“hard to abate”),
come l’industria pesante dell’alluminio. Giorgio Querzoli, responsabile scientifico di Legambiente
Sardegna e docente alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari, ha sottolineato che per un
territorio fragile come la Sardegna la transizione ecologica non è più rinviabile. Ha evidenziato la
necessità di scelte coraggiose e tempestive che coinvolgano tutti i settori, dalla produzione di energia
alla mobilità, per costruire un modello di sviluppo davvero sostenibile e resiliente.
Leonardo Becchetti, economista dell’Università di Tor Vergata, ha illustrato come la crescita delle
energie rinnovabili possa convivere armoniosamente con la tutela del paesaggio, portando benefici
concreti in termini di occupazione, riduzione dell’inquinamento e rivitalizzazione delle aree interne.
Paolo Rocco Viscontini, presidente di ITALIA SOLARE, ha ribadito l’importanza di una corretta
informazione per evitare la diffusione di pregiudizi infondati, smentendo l’idea che i soli impianti sui
tetti possano bastare a raggiungere gli obiettivi energetici della Sardegna. Ha sottolineato, al contrario,
il ruolo strategico del fotovoltaico a terra e in particolare dell’agrivoltaico, evidenziando le sinergie
positive con il settore agricolo e zootecnico e i benefici concreti in termini di riduzione delle emissioni e
di abbattimento dei costi energetici per famiglie e imprese.
Critico sulla metanizzazione Michele Pigliaru, presidente di FIMSER, che ha definito inutile e costoso il
progetto del metanodotto da Oristano a Cagliari, con diramazione nel Sulcis. Si tratta di uno spreco di
soldi pubblici: ci si domanda infatti perché, se il metano dovrebbe servire il Sulcis e Cagliari, il tracciato
debba partire da Oristano e non puntare direttamente verso i reali punti di utilizzo. Una scelta che
comporterebbe un risparmio di oltre 2 miliardi di euro e soprattutto eviterebbe una pesante
devastazione del paesaggio, considerato che la realizzazione della dorsale richiede espropri e vincoli di
inedificabilità su centinaia di ettari. Pigliaru ha invece sottolineato le enormi opportunità lavorative e di
sviluppo offerte dalle energie rinnovabili.
Gli interventi si sono conclusi con Daniele Ascioti e Costantino Deperu che per ANEV hanno affrontato
il tema dell’economia circolare e delle potenzialità del Repowering nel settore Eolico.
L’evento, molto partecipato, è stato un successo significativo per SAPER e FIMSER, sottolineando un
consenso sempre più ampio verso un futuro energetico sostenibile per la Sardegna.
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